MA MI FACCIA IL PIACERE !!!!!
Questa famosa frase del mitico Toto' per commentare l'iniziativa del dipietrino Bruscia, che ha proposto e fatto passare in consiglio comunale la sua mozione, finalizzata ad istituire presso gli uffici del comune un registro al quale potranno iscriversi i cittadini che desiderano non essere sottoposti, in caso di bisogno, a trattamenti medici che genericamente vengono chiamati "accanimento terapeutico"
Ci asteniamo da ogni commento. La nostra posizione e' stata in modo puntuale evidenziata da Fabio Ellerani (vedi intervento integrale in calce alla presente).
Quello che ci sentiamo di dire a Bruscia e' che si interessi del suo referato e lasci, per il futuro, argomenti cosi' importati ad altre sedi istituzionali, senz'altro in grado di affrontare i problemi con piu' competenza.
Inoltre, forse sarebbe meglio che il consiglio comunale si occupasse dei gravi problemi che interessano S. Vito: occupazione, sotto occupazione, immigrazione, emigrazione, crisi delle fabbriche del Ponte Rosso, scuola, ospedale, circonvallazione, fognature, puzze ecc., invece che occuparsi di tematiche di pura facciata.
E' stato detto e scritto che con questa iniziativa San Vito e' diventata piu' laica !!!! Ma mi faccia il piacere !, da 100 anni San. Vito e' laica e non di certo una sacrestia !
Da ultimo commentiamo l' intervento del parroco di San Vito, che nell'omelia di domenica 29.7, ha fermamente condannato l'iniziativa di cui trattasi. Giusto e sacrosanto intervento, pero' forse era meglio se si fosse mosso prima...., ma tant'e'...e' sempre meglio essere prudenti.
INTERVENTO DI FABIO ELLERANI
Ritengo
che questo argomento sia di estrema importanza, per tutti coloro che
vedono nella vita, nell’esistenza umana un valore di vita, un
significato di rispetto e non di individualismo ed egosimo e debba
essere affrontato con dialogo, confronto ed ascolto e non come in
questa modo, mi permetto di dire, senza offesa per il promotore, ...
con un po’ di superbia.
In
questo periodo, e ringrazio l’ass. Bruscia per l’opportunità che
mi ha dato, ho avuto modo di confrontarmi con diverse persone, di
professioni ed esperienze diverse tra cui, sacerdoti, medici
d’ospedale...di prima linea che hanno a che fare con pazienti che
sono tra la vita e la morte, genitori, giovani...
e
tutti hanno espresso il valore della vita, della sua dignità
dell’attenzione all’utilizzo e il perchè di questo registro.
La
questione del fine vita è molto delicata per essere discussa solo
sulla base di emozioni e di sensazioni è una questione etica che va
affrontata senza pregiudizi e senza strumentalizzazioni.
Nessuno
può negare che ci siano delle ragioni e vadano affrontate con
l’apporto intelligente, propositivo e onesto di tutti. Ma avere in
mente solo se stessi e la propria parte, il proprio io, anziché la
persona vicina, la società, il Paese, significa tradire.... ..la
persona vicina, la società, il Paese.
E’
troppo semplicistico, troppo materialista forse per certi
aspetti...egoista.
Non
esiste una legge a tal proposito. Sicuramente non è facile
legiferare su questioni morali, etiche che pongono le basi morali sul
comportamento futuro della società. E quindi perchè questa volontà
, questo accanimento per avere un registro di fine vita nel comune di
San Vito?
Perchè
non attendere una legge appropriata? E poi discutere in modo
allargato?
San
Vito si ritrova da un lato a cercare
l’eccellenza:
vedi polo scolastico, per dare un valore maggiore all’istruzione
dei giovani, dall’altro a confermare specificità ...come il
consorzio ponte rosso con le sue spiacalizzazioni, i... servizi
sociali di cui andiamo fieri ed orgogliosi, progetti di tuela dei
minori, degli anziani, un numero elevato di persone sensibili che
fanno volontariato per aiutare chi ha bisogno e che soffre, La nostra
famiglia, l’ospedale, l’Hospice, la casa di Riposo, un programma
culturale perchè san vito è storia, è arte, è conoscenza....
su
questi alcuni esempi cerchiamo di essere i primi.
ED
E’ sicuramente motivo di vanto.
-----E
poi, per convincere che anche san vito DEVE avere il registro di fine
vita facciamo riferimento, COPIAMO i 24 comuni, e dobbiamo copiare
quelli per supportare la tesi di questa scelta.
Ritengo,
a mio giudizio personale che strida completamente con le iniziative,
storia,culura, esperienze, sensibilità di San Vito sopra descritte.
Ma...
probabilmente le promesse hanno un valore maggiore.
Inoltre,
il
medico non è una persona che non ha la sensibilità di cogliere e
conoscere quando può e deve avvalersi di terapie per curare e
salvare un essere umano. Il medico non è un optional che si usa come
si vuole.
Deve
chiedere a tutti se ha firmato il registro?
Dov’è
la soglia che determina la terapia? Quando può tentare di salvare
una vita e quando no?
...Durante
un confronto con un amico medico in servizio in un Pronto Soccorso,
mi racconta un episodi, forse banale, ma per me è stato
significativo:
-
arriva una signora in situazioni molto difficili, guarda sua figlia,
e gli dice: proviamo a rianimarla ma non sono sicuro quanto tempo
vivrà. La risposta: faccia dottore quello che può. E’ mia madre,
Lei sa quello che può fare.
E’
la coscienza del medico!!!!
Inoltre
vorrei fare presente all’assessore Bruscia che non può non tenere
in considerazione i ragionamenti del mondo cattolico.
Questa
è la posizione della Chiesa Cattolica….
La
Chiesa cattolica, nella persona del cardinale Angelo
Bagnasco, presidente della CEI,
ha sollecitato a
varare una legge sul fine vita che, riconoscendo valore legale a
dichiarazioni inequivocabili e rese in forma certa ed esplicita, dia
nello stesso tempo tutte le garanzie sulla presa in carico
dell’ammalato e sul rapporto fiduciario tra lo stesso e il medico,
cui è riconosciuto il compito di vagliare i singoli atti concreti e
decidere in scienza e coscienza, fuori dalle gabbie burocratiche.
Inoltre,
il
cardinale Bagnasco così sintetizza l'auspicio della Chiesa cattolica
italiana: «che in questo delicato passaggio −
mentre si evitano inutili forme di accanimento
terapeutico − non vengano
in alcun modo legittimate o favorite forme mascherate di eutanasia,
in particolare di abbandono terapeutico, ….
Credo
dott. Bruscia che a questo punto non sia molto corretto scrivere
nella presentazione della su mozione:
…non si vuole
intraprendere in consiglio comunale un dibattito etico, morale,
religioso e filosofico. Si intende fornire un servizio al
cittadino…ecc. complimenti!!!
Credo
Assessore che il problema è molto più complesso di quello che Lei
vuole oggi fare votare con questa mozione.
Un SI o un No non consegna la dignità alla
persona E non e’ un gesto di civiltà. E non è un modo di
comportarsi senza portare a conoscenza di tutti i sanvitesi le
ragioni che lo spingono a questa scelta.
Quali
potrebbero essere le conseguenze del registro per chi ha firmato se
nella cultura italiana prevale il valore del... NON
SERVE PIU’, E’ INUTILE:
Ipotizziamo:
Quando
una persona sta male, ...non proviamo a salvarlo! ... meno spese per
la sanità
Strumentalizzare
la firma se un paziente non è in grado in quel momento di
comunicare. Se a distanza di anni cambia idea,...lo uccidiamo?
La
medicina ha fatto dei progressi enormi, nel futuro quello che oggi
non si può domani riuscirà.
E
ci sarebbero altri esempi.
Per
concludere , un piccolo inciso riguardo i contenuti della Conferenza
episcopale tedesca a risposta della sua precisazione non corretta.
La
Conferenza episcopale tedesca), per mano dell'allora presidente −
il Card. Karl
Lehmann − nel 1999 ha firmato un
documento congiunto con le Chiese Evangeliche in Germania. Il
documento, intitolato Disposizioni sanitarie
del paziente cristiano è stato poi rivisto
nel 2003 e contiene le linee guida per redigere un testamento
biologico compatibile con la fede cristiana. Nel testo si distinguono
l'eutanasia passiva e l'eutanasia indiretta da quella attiva, che
viene sempre condannata. L'eutanasia passiva, invece, è considerata
eticamente e giuridicamente accettabile quando si tratti di non
attuare trattamenti volti al prolungamento della vita di pazienti
terminali ed inguaribili, cioè quando consiste nella rinuncia
all'accanimento
terapeutico, ovvero di terapie
straordinarie e sproporzionate rispetto ai risultati attesi.
Per
terminare:
E
se dott. Bruscia durante la giornata le rimane del tempo a
disposizione, cerchi su Google ragionamenti del proff. Pippo
Quattrocchi e ricerche effettuate dal proff. Gianluigi Gigli riguardo
la bioetica di Fine Vita e Accanimento terapeutico.
E
poi, se vorrà fare del sarcasmo, ha tutta l’intelligenza per
poterlo fare.